Visita guidata nella Necropoli di Tarquinia
L’uso di decorare con pitture i sepolcri delle famiglie aristocratiche é documentato anche in altri centri dell’Etruria, ma solo a Tarquinia il fenomeno assume dimensioni così ampie e continuate nel tempo: esso é infatti attestato dal VII al II sec. a.C., cioè per quasi tutta la durata della vita della città.
Nel settore di necropoli attualmente aperto al pubblico é possibile ammirare alcuni degli ipogei dipinti più celebri, come le tombe delle Leonesse, dei Leopardi, della Caccia e Pesca etc.
La visita della cosiddetta necropoli Scataglini, un suggestivo angolo integralmente scavato, consente inoltre al visitatore di capire come dovesse in origine presentarsi la città dei morti.
Il Museo Archeologico nazionale di Tarquinia
A piano terra, ospita una collezione di sarcofagi in pietra risalenti alla metà del IV secolo a.C. Di particolare rilevanza i sarcofagi Laris e Velthur – della famiglia Partunus – del Magistrato, del Sacerdote, dell’Obeso e del Magnate.
Al primo piano si trova una interessante collezione di reperti che vanno dal periodo Villanoviano a quello Romano, con particolare attenzione all’evoluzione della pittura greca ed etrusca. In questa sezione si trova il pezzo più famoso di tutto il museo, un’opera unica al mondo, l’altorilievo dei Cavalli Alati risalente al IV sec. a.c., provenienti dall’Ara della Regina ed inoltre da poco più di due anni è esposto il gruppo scultoreo raffigurante il dio Mitra risalente al II sec. d.c., un’importante testimonianza del periodo romano a Tarquinia.
Come visitare museo e scavi di Tarquinia: orari di apertura e biglietti
Orari: necropoli, dal martedì alla domenica: necropoli dalle 9,00 alle 17,00 (ultimo ingresso ore 16,00), museo dalle 9,00 alle 19,30 (ultimo ingresso ore 18,30)
Ingresso: Biglietto di ingresso per singolo sito € 6,00 a persona, ridotto dai 18 ai 25 anni € 2,00 a persona, cumulativo (necropoli + museo) € 10,00 a persona, ridotto dai 18 ai 25 anni € 4,00, gratuito per ragazzi fino a 18 anni di età, insegnanti e giornalisti.
Condividi: